8 dicembre 2014: Che vista dal Canto Alto!

Giornata limpida, aria tersa. Lasciata l’automobile a Monte di Nese saliamo al Canto Alto, un’ora e mezza di marcia.
Ai margini del bosco alti faggi, stupendi, monumentali. Belli d’estate, quando la chioma è rivestita di folto fogliame, fresco e ombroso, belli anche in questa stagione, quando a far mostra di sé sono i nudi rami possenti che disegnano nello spazio gigantesche forme arabescate.
In vetta magnifica vista su tutto il Bergamasco: a nord, a capo delle valli, spicca la catena delle Orobie con le cime più alte già innevate; a sud i colli di Bergamo e la vasta pianura.
A mezzogiorno in punto sale dalle chiese, diffondendosi per l’aria, un dolce e gioioso scampanio per l’odierna festa dell’Immacolata. Dalla provenienza del suono, suono di campane tutto nostro, inconfondibile, unico, mi diverto a discernere da quassù le chiese, che conosco tutte. Ovunque volga gli occhi, vedo pittori amati: qui sotto, a Olera, Cima da Conegliano; a Ponteranica Lotto; là ad Almenno Previtali, Bassano, Moroni e Piccio; laggiù, sul fianco occidentale di quell’ultima collina, nel santuario di Sombreno, il più bel Ceresa; se mi giro verso la Valle Brembana, qui sotto, a Grumello de’ Zanchi Carpacccio; poco più in là, a Sedrina, un altro Lotto; poco più avanti, a Zogno, Palma il Vecchio. Che vista dal Canto Alto! Boschi, colline, valli, la sterminata pianura Padana, e qui, ai piedi di questo monte, una stupefacente pinacoteca.