30 dicembre 2013: Legere, eligere, diligere

Legere in latino vuol dire raccogliere, selezionare, scegliere.  Questo è il primo significato. In senso metaforico indica anche leggere un libro, in quanto la lettura può essere assimilata ad una raccolta, a un prendere dalla pagina parole ed espressioni per trasferirle dentro la nostra mente, riporle nella nostra memoria. Virgilio, Georgiche I, 197-200: “Vidi lecta diu et multo spectata labore / degenerare tamen, ni vis humana quotannis / maxima quaeque in manu legeret: sic omnia fatis in peius ruere ac retro sublapsa referri” (Ho visto semi selezionati (lecta) a lungo e controllati con gran fatica degenerare ugualmente, se lo sforzo dell’uomo ogni anno non trasceglieva (legeret) uno per uno i più grossi. Così tutto, fatalmente, precipita verso il peggio e scorre via ricondotto all’indietro). Legere quindi non vuol dire raccogliere a caso, così come viene, senza un criterio, senza uno scopo regolatore. Il passo di Virgilio è chiarissimo.
Trasportiamo il senso che Virgilio qui dà a legere al nostro “leggere”. Che cosa possiamo dire? Che leggere è un esercizio intenzionale; perché sia efficace e vantaggioso deve essere un “leggere/raccogliere” guidato da un’idea, da uno scopo, deve essere un “leggere/selezionare” che mira a prendere il meglio, ciò che servirà nella vita, per la nostra conoscenza. Stiamo su Virgilio. Qui è il contadino che sceglie/legge i semi più grossi perché, seminati, producano messi rigogliose. Ma la stessa cosa non dovrà avvenire con le nostre letture? Anche noi trascegliamo dai libri semi, e i pù grossi, perché seminati nei campi della nostra intelligenza e della nostra immaginazione possano produrre i migliori frutti.
S. Agostino nelle Confessioni, XIII, 15, 18, scrive che gli angeli nel cielo dei cieli tutto il giorno “legunt, eligunt et diligunt” (leggono, eleggono, prediligono). S. Agostino è ricco di figure retoriche. Qui usa la figura stilistica dell’assillabazione per esprimere il processo virtuoso della lettura degli angeli, che consiste nel leggere, nell’eleggere, elevare, ciò che hanno letto, nel prediligere, amare, ciò che hanno eletto.
Dunque, quale insegnamento? Leggere deve essere un esercizio fondato su uno scopo, un esercizio regolato, diretto da una intenzione e da una volontà. Niente va lasciato al caso. Leggere è una disciplina dello spirito. Con le nostre letture raccogliamo ciò che può servirci per la vita, per la conoscenza, soprattutto per migliorarci. Per questo dobbiamo puntare a leggere/raccogliere il meglio. Quanto è stato raccolto, fatto oggetto della nostra predilezione, conserviamolo con amore.